TAEKWONDO
Lunedì e
Mercoledì 18:00 - 19:00 Bambini
19:00 20:30 adulti
Maestro
Daniele Macchia
http://www.taekwondo-trieste.it
CHE COS'E' IL TAE KWON
DO ?Il Tae Kwon Do
(leggasi TE' KUON DO') e' la
moderna versione coreana
dell'arte marziale a mani nude
che si pratica da millenni in
Estremo Oriente. Tradotto
letteralmente dal coreano, "Tae"
significa saltare e dare calci,
"Kwon" significa pugno, e "Do"
significa arte. L'insieme,
quindi, significa "arte del
combattimento con l'uso di pugni
e di calci in volo". Quest'arte
marziale coreana si differenzia
dalle altre pratiche in Estremo
Oriente per le tecniche di gambe
e di piedi che sono la parte
dominante. Infatti, la gamba,
essendo piu' lunga e quasi tre
volte piu' potente del braccio,
offre le piu' svariate tecniche
di difesa e di attacco senza che
mai si espongano gli organi
vitali all'avversario. Inoltre,
i calci in volo, oltre ad essere
una mossa di estrema sorpresa,
sono indicati in modo
particolare contro uno o piu'
avversari. Per chi pratica il
Tae Kwon Do, tale disciplina
rappresenta non solo un
esercizio fisico ma implica
anche un preciso modo di vivere,
poiche' attraverso il Tae Kwon
Do, si puo' arrivare ad una
disciplina fisica e mentale e,
nello stesso tempo, si possono
conseguire pazienza e tenacia in
misura eccezionale, e cio' porta
ad uno stato di assoluto
auto-controllo.
IL TAE KWON DO OGGI
Negli ultimi 30 anni il Tae
Kwon Do si e' trasformato in un
vero sport da combattimento.
Gia' nel 1980 e' stato
riconosciuto dal C.I.O.
(Comitato Internazionale
Olimpico). E' stato sport
dimostrativo alle Olimpiadi di
Seul nel 1988 (medaglia
d'argento per Luigi D'Oriano) e
di Barcellona nel 1992 (medaglia
d'argento per Piera Muggiri e di
bronzo per Luca Massaccesi e
Domenico D'Alise). Alle
Olimpiadi di Atlanta si è
limitato alla sola sfilata nella
cerimonia di apertura, mentre ha
partecipato ufficialmente alle
Olimpiadi di Sidney nel 2000. In
Italia approda con gli esperti
maestri Park nel 1967 e fa molti
proseliti: sono circa 40 mila i
praticanti saltuari di questa
disciplina sportiva. Il Tae Kwon
Do e' gestito in Italia dalla
F.I.TA. (Federazione Italiana
Tae Kwon Do), unica federazione
riconosciuta dal C.O.N.I.
(Comitato Olimpico Nazionale
Italiano), con 25 mila iscritti
in rappresentanza di 400
societa', in Europa dall' E.T.U.
(European Tae Kwon Do Union) e
nel mondo dalla W.T.F. (World
Tae Kwon Do Federation).
L'ALLENAMENTO
Il Tae Kwon Do e' un'attivita'
motoria che ha un notevole
effetto sullo sviluppo
psico-motorio. E' un ottimo
sistema di allenamento e di
difesa personale anche per le
donne, i bambini e gli
adolescenti e permette ai meno
giovani di mantenersi in forma e
in buona salute. L'allenamento
si basa su due metodologie: "le
forme" e "il combattimento" che
tendono al conseguimento di una
presa di coscienza della
connessione tra mente e corpo e
di una conoscenza del proprio
modo di essere. Le tecniche sono
state studiate per accrescere il
controllo di tutte le parti del
corpo, potenziare la muscolatura
in modo simmetrico e globale ed
accentuare la velocita' degli
attacchi.
LE ORIGINI DEL
TAEKWONDO
Le origini del Taekwondo si
fanno risalire a circa 2000 anni
fa, quando l'attuale Corea era
divisa in tre regni. Il più
piccolo di essi, Silla, sviluppò
e perfezionò un sistema di
difesa e attacco che contribuì
molto alle vicende storico
militari del regno. Anche negli
altri regni si diffusero man
mano diversi sistemi di
combattimento di cui restano
ampie tracce in affreschi e
pitture murali rinvenute nelle
tombe risalenti ai primi secoli
dopo Cristo.
Dopo l'unificazione in un solo
regno, l'arte del combattimento,
che nelle diverse epoche assunse
diversi nomi (SUBAK, TAEKKYON,
HWARANGDO ecc.), si evolse e
diffuse tra la popolazione,
diventando molto popolare tra
gli usi e costumi locali e
nell'addestramento militare.
Sotto l'occupazione
giapponese questa arte subì un
momentaneo appannamento per il
predominio e l'imposizione della
cultura del Giappone, ma dopo la
liberazione le diverse scuole di
combattimento ripresero vigore e
negli anni cinquanta si
unificarono prendendo il nome
definitivo di Taekwondo. Il
taekwondo divenne Sport
Nazionale ( fu inserito nei
Giochi Nazionali Coreani fin
dall'inizio dei '60) e
contemporaneamente iniziò a
diffondersi nel mondo,
distinguendosi dalle altre
discipline per la particolare
efficacia, dinamismo e
spettacolarità delle sue
tecniche di gamba (calci
circolari ed in volo, calci
multipli).
LA STORIA DELLA FITA
LA STORIA DEL TAEKWONDO ITALIANO
Gli studiosi ci hanno
insegnato che la "Storia" non
procede linearmente ma piuttosto
per brusche accelerazioni,
strappi, momenti di stasi,
insomma non è una "passeggiata".
Anche il Taekwondo non si
sottrae a questa norma e sebbene
la sua storia in Italia abbia
inizio appena 30 anni fa,
possiamo già distinguere alcune
pietre miliari, alcune svolte
che ne hanno segnato anche in
modo brusco il cammino.
1965 - L'INIZIO
L'attuale Presidente
Federale, Dr. Park Sun Jae, nel
1965 è "il Maestro". Grazie a
lui si formano i primi nuclei di
praticanti. Il TKD si diffonde
lentamente ma costantemente
nell'Italia centro-meridionale.
L'interesse che si crea intorno
a questa disciplina suggerisce
la creazione della FITKD,
Federazione Italiana Taekwondo,
che nasce come affiliata alla
I.T.F., un'associazione
internazionale di Maestri che
aveva iniziato la diffusione del
TKD in Europa e negli USA.
Pur tra mille difficoltà la
strada è ormai tracciata, il TKD
comincia a farsi conoscere in
Italia e l'Italia, a sua volta,
in campo internazionale.
Addirittura sorprendente può
essere considerato il risultato
ottenuto ai mondiali I.T.F. a
Montreal, Canada, nel 1974: gli
azzurri dopo le tre prove di
forma, combattimento e potenza
conquistano un prestigioso 1°
posto!
1975 - IL PASSAGGIO
ALLA W.T.F.
Dopo dieci anni ecco il primo
strappo, la prima seria svolta.
Nel panorama internazionale
accanto alla I.T.F. lavora
un'altra federazione, la W.T.F.,
che sembra rappresentare nel
modo migliore, sia sul piano dei
regolamenti che su quello
strutturale, il mondo del
Taekwondo. La decisione del
Dr.Park è sofferta, coraggiosa
ma al tempo stesso inevitabile.
Nonostante i legami di
amicizia e nonostante la buona
posizione dell'Italia nella
nicchia dell'I.T.F., il
Presidente decide di far entrare
la FITKD nella W.T.F.,
un'organizzazione sostenuta tra
l'altro dal governo coreano e
che in poco tempo riesce a farsi
valere nell'ambito sportivo
mondiale ufficiale. E' il 1975,
si va in Corea, al 2° Campionato
Mondiale WTF, lasciando per
sempre i regolamenti
rassicuranti ma ormai obsoleti e
inadatti allo sport (il
"controllo" sulle tecniche - tra
l'altro erano in pochi ad
eseguirlo correttamente! -
risultava essere un mezzo bluff
che copriva carenze teoriche e
tecniche).
L'uso della corazza, tanto
per fare un esempio, sgombra il
campo da vecchie e nuove
ipocrisie. La trasformazione, il
passaggio alla W.T.F., si rivela
una salutare doccia fredda.
Qualcuno non condivide e
preferisce scendere dal carro,
ma la FITKD va avanti e i
risultati sportivi seguono
parallelamente il percorso
intrapreso dalla Federazione. Al
2° Campionato Europeo (disputato
nel 1978 a Monaco) gli azzurri
salgono per due volte sul podio,
conquistando una medaglia d'oro
e una d'argento.
1980 - LA FITKD SI
SCIOGLIE, ADESIONE ALLA
F.I.K.d.A.
Ed eccoci al secondo scossone
della nostra adolescenza
sportiva: il Taekwondo italiano
sta raccogliendo risultati di
particolare rilievo e conforto,
tanto in campo nazionale quanto
in quello internazionale. La
FITKD - affiliata alla ETU
(Federazione Europea) ed alla
WTF - praticamente è l'unico
referente politico-organizzativo
per il TKD in Italia.
Nel frattempo, però, molte
cose stanno nuovamente cambiando
a livello internazionale.
L'importanza che la disciplina
sta assumendo a livello mondiale
fa sì che anche il movimento
olimpico si interessi da vicino
al taekwondo. Così la WTF,
ufficialmente affiliata al GAISF,
si appresta ad essere
riconosciuta dal CIO (Comitato
Olimpico Internazionale). In
questo modo potrà negli anni
seguenti avere accesso al
prestigioso palcoscenico delle
Olimpiadi e, proprio per questo
motivo, le singole Federazioni
devono trovare un ambito
ufficiale nei rispettivi paesi.
Anche l'Italia deve sottostare a
questa regola e così la FITKD si
vede costretta nel 1980 a
sciogliere la sua solida ma
piccola e privata organizzazione
ed entra nella FIKDA che,
tramite la FILPJ, risulta essere
in quel particolare momento
l'unica struttura per le
discipline di combattimento ad
avere un qualche riconoscimento
ufficiale in Italia.
Si forma così il settore
Taekwondo, alla cui direzione
viene nominato il Dr. Park.
Pensare di dover passare dal
ruolo di Presidente Federale a
quello di responsabile di
settore potrebbe far storcere il
naso a chiunque ma in questo
momento il taekwondo ha bisogno
soprattutto di crescere a
livello strutturale. Il Dr. Park
se ne rende perfettamente conto
ed è per questo che accetta,
prendendo una decisione che nel
tempo si rivelerà vincente. Per
tutti i praticanti è un momento
molto delicato. La sensazione
che tutti hanno è quella di
passare da una "famiglia" ad una
organizzazione certamente più
importante e organizzata ma, al
tempo stesso, più fredda e
informale. A qualcuno,
naturalmente, non piace la
situazione creata e la scelta
presa, ma la nave va nella
direzione giusta.
1985 - LA PRIMA VOLTA DELLA FITA
E DELLA FITAK
Gli anni Ottanta, cominciati
sotto il segno di importanti
cambiamenti, continuano ad
offrire passaggi che risultano
decisivi nella crescita e nello
sviluppo del Taekwondo. In
Italia nel 1982 la FIKDA si
trasforma nella FIKTEDA
(Federazione Karate Taekwondo e
discipline associate) ed è
associata alla FILPJ.
Al Congresso di Berlino del
1985 il CIO vota a favore
dell'introduzione del Taekwondo
tra le discipline a carattere
dimostrativo e fissa il debutto
proprio in Corea, dove nel 1988
sono in programma i Giochi di
Seoul (dove l'Italia saprà ben
figurare ancora una volta nel
confronto con le altre
nazionali, conquistando una
medaglia d'argento con Luigi D'Oriano).
E' un colpo grosso, una
promozione importantissima
sebbene ancora si parli di sport
dimostrativo e non ufficiale.
Una promozione su cui molti non
avrebbero scommesso, soprattutto
tra gli addetti ai lavori di
alcune discipline "concorrenti".
Il Presidente della FILPJ,
Dr. Pellicone, decide di dare un
"segnale" ed appoggia la
candidatura del Dr. Park a
Presidente della FIKTEDA. E' il
momento in cui il settore Karate
si spacca in due: da una parte
molti appoggiavano la decisione
del Dr. Pellicone, dall'altra
c'era però chi preferiva un
personaggio del mondo del
Karate. Dopo un breve periodo,
risulta indispensabile la
creazione della Federazione
Italiana Taekwondo (FITA) a cui,
dopo poco tempo, decide di
aderire persino una corrente
modernista del Karate. Dalla
nuova unione nasce la FITAK, di
cui rimane Presidente il Dr.
Park. I due settori nel corso
degli anni crescono
notevolmente, sia sul piano
della qualità che sul quello
della quantità. Si arriva così
agli sviluppi più recenti.
1995 - LA SECONDA
VOLTA DELLA FITA
In campo internazionale il
Taekwondo viene considerato
l'astro nascente degli sport
moderni e in pochi anni
conquista una posizione non più
marginale. Il Dr. Kim Un Yong,
Presidente della WTF, diventa
membro del Consiglio Esecutivo e
poi Vice Presidente del CIO. Il
Taekwondo partecipa anche alle
XXV Olimpiadi di Barcellona '92
(con gli azzurri nuovamente in
evidenza con un argento e due
bronzi).
La crescita del Taekwondo a
livello internazionale si fa
sempre più rapida e importante
tanto da arrivare alla
definitiva promozione del 1994:
al Congresso di Parigi il CIO
adotta il Taekwondo come sport
ufficiale, con il debutto
annunciato per le Olimpiadi di
Sydney 2000. E' un premio che
arriva dopo tanti anni fatti di
piccoli passi e grandi
sacrifici, è la realizzazione
del sogno di milioni di
praticanti e dirigenti, è la
speranza per tanti atleti che
potranno dire " Io c'ero ! ".
Per l'Italia, così come per
altre nazioni, è una grossa
occasione, sia sul piano
sportivo che su quello
strutturale.
E' evidente a questo punto la
necessità di creare una
struttura organizzativa più
snella e indipendente, una
Federazione solo per il
Taekwondo. D'altra parte in
tutti i paesi del mondo i
Comitati Olimpici Nazionali
hanno formato delle Federazioni
indipendenti di Taekwondo. Il
Dr. Park si rende perfettamente
conto che è necessario non
perdere tempo e che per il
prestigio dell'Italia nel mondo
e per il futuro dei praticanti
italiani è necessario questo
nuovo scossone. Il momento è
favorevole. Quando il settore
Karate decide di entrare nella
FILPJ e di formare un quarto
settore al suo interno, il
Taekwondo, pur riconoscente alla
FILPJ per quanto aveva fatto
fino ad allora, chiede ed
ottiene dal CONI di rimanere da
solo e di formare una
Federazione Associata
direttamente ad Comitato
Olimpico Nazionale. Nasce la
FITA.
Anche in questa occasione non
mancano i dubbi, le incertezze.
Alcuni ritengono che sia più
sicuro rimanere ancora inseriti
nella struttura della "mamma"
FILPJ. Ormai però i tempi sono
maturi, l'adolescenza è finita
ed il Taekwondo italiano ha la
capacità e le energie necessarie
per continuare il viaggio,
contando sulla sua unità di
intenti e sull'entusiasmo di
migliaia di associati. La scelta
del presidente Park risulta
difficile ma, ancora una volta,
vincente.
Associazione al CONI
All'interno del Taekwondo la
decisione di una vita
indipendente era già stata presa
ma far sì che dalla teoria si
passasse alla pratica non era
certa impresa facile. Prezioso,
in questo senso, fu l'aiuto che
al Taekwondo ed alle sue
aspirazioni alla "maturità"
venne dal Presidente della WTF,
che forte del suo prestigio e
della sua posizione autorevole
nel CIO chiese direttamente al
Presidente del CONI, Dr. Mario
Pescante, di concedere al
Taekwondo in Italia
l'indipendenza richiesta. Una
scelta difficile, da parte degli
stessi vertici del CONI che però
alla fine, valutata la posizione
del TKD in campo internazionale,
la sua unità di intenti in campo
nazionale, la serietà del lavoro
svolto ed i successi agonistici
riportati pur tra mille
difficoltà, decisero di dare il
proprio assenso. I sacrifici
degli anni precedenti, sia sul
piano sportivo che su quello
federale, risultarono avere alla
fine un ruolo importante nel far
pendere la bilancia dal verso
giusto. Nel 1995 il CONI
riconosce la FITA come
Disciplina Associata.
Federazione Ufficiale nel CONI
A dicembre 2000 il CIO
conferma il Taekwondo ai Giochi
Olimpici di Atene 2004 e sempre
a dicembre 2000 il CONI
riconosce la FITA ai fini
sportivi come Federazione
Sportiva Nazionale. Nel mese di
luglio 2001 la FITA viene
inserita nel registro delle
persone giuridiche e ad agosto
2001 il Presidente partecipa per
la prima volta con diritto di
voto al Consiglio Nazionale del
CONI.
LA STORIA DELLA WTF
Nel 1973 fu fondata la World
Taekwondo Federation (WTF) che
nel 1974 ottenne il
riconoscimento del GAISF, nel
1976 del CISM, nel 1980 quello
del CIO e ultimamente dalla
FISU.
Il taekwondo attualmente è
inserito come Sport Ufficiale in
tutti gli eventi multisportivi
ufficiali (Asian Games, Pan Am
Games, African Games, CISM -
Military Games, dal 2003 sarà
presente alle Universiadi ecc.)
ed ha partecipato alle Olimpiadi
di Seoul '88 e Barcellona '92
nel programma dimostrativo.
Nel 1994 al Congresso CIO di
Parigi il Taekwondo è stato
riconoscimento Sport Olimpico
Ufficiale ed ha partecipato ai
Giochi di Sydney 2000
riscuotendo notevoli consensi
tra i dirigenti sportivi
internazionali e tra il
pubblico.
Attualmente il Taekwondo è
praticato in tutti i continenti
(167 le Nazioni, 47 in Europa)
da circa 50 milioni di persone.
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